Ma non è finita qui, perché si tratterebbe di un razzo riutilizzabile, in modo tale da abbattere enormemente i costi di trasporto e permettere la diffusione del viaggio interplanetario a costi contenuti.
Questo entusiasmante video serve a darci un’idea di come potrebbe funzionare questo mezzo di trasporto interplanetario.
L’Interplanetary Transport System sarebbe sostanzialmente una versione ingrandita dei Falcon 9 e raggiungerebbe i 122 metri di altezza completo di astronave, diventando quindi il mezzo spaziale più grande mai costruito. I motori Raptor, hanno circa la stessa potenza dei Merlin utilizzati dai Falcon, ma tre volte più potenti e ben più numerosi: il Falcon usa infatti 9 Merlin, mentre l’ITS userebbe ben 42 Raptor.
L’astronave sarà alta 49,5 metri e larga 17 e avrà 9 Raptor personali. Il progetto è quello di far lanciare l’astronave in orbita e poi riatterrare con un atterraggio morbido sulla stessa piattaforma di lancio, probabilmente la piattaforma 39A al Kennedy Space Center della NASA.

La navicella partirà con poco carburante, per massimizzare il carico trasportabile, ma un altro razzo ITS partirà subito dopo per rifornire di carburante l’astronave.

Pronti per partire per il Pianeta Rosso. Tra le 100 e le 200 persone, con la possibilità di avere cinema, sala lettura e ristorante: 80 giorni di viaggio sono lunghi, e potrebbero diventare anche di più a seconda della posizione relativa di Terra e Marte. Musk ha pensato anche a questo: si dovrebbe forse poter tagliare fino a 30 giorni la durata del viaggio. Ma c’è di più: non sarà solo una nave a partire ogni 26 mesi (l’intervallo di tempo tra due momenti ideali di posizione relativa tra i due pianeti), ma fino a 1000.

L’atterraggio su Marte avverrà con una retropropulsione supersonica, che rallenta la navicella evitandone l’impatto sulla superficie marziana.

Si tratta del sistema di frenaggio che sarà testata dalla Space X con la missione Red Dragon.

 

E una volta giunti su Marte? La costruzione di un impianto di produzione di metano e ossigeno alimentato dal Sole per produrre carburante per i Raptor. In questo modo le navicelle potranno tornare sulla Terra e con loro, qualora lo volessero, i primi coloni. Il Pianeta Rosso è più leggero ed ha un’atmosfera più debole della Terra, perciò la partenza non richiederà l’aiuto di un razzo ITS.

I dettagli della colonizzazione non sono stati presentati da Musk, ma sono per ora effettivamente secondari, in quanto al di là della presentazione entusiasmante ancora tantissimo lavoro dovrà essere fatto per mettere in atto un piano del genere. Musk sembra fiducioso che i primi uomini possano andare su marte entro dieci anni.

Fonti: Space.com, Elon Musk Unveils Interplanetary Ship to Colonize Mars Spacex.com
Qui il link alla conferenza.

Consigli di lettura:

G.Bignami, A. Sommariva: Oro dagli asteroidi e asparagi da Marte