Planetologia

Ultima Thule, quando la prospettiva inganna

Pupazzo di neve o scamorza affumicata? Sembrerebbe nessuno dei due, infatti la forma di Ultima Thule è probabilmente diversa da quella che sembrava ad un primo sguardo.

Una delle prime immagini di Ultima Thule, l’asse di rotazione è orizzontale in questa figura. Credits: NASA/JPL

Dai primi sguardi su Ultima Thule (che per ora continua a chiamarsi 2014 MU69 finché il nome non viene ufficializzato) sembrava proprio che la forma fosse quella di due lobi più o meno sferoidali e uniti insieme. A volte però i tentativi di completare le informazioni incomplete possono giocare dei brutti scherzi. L’analisi delle eclissi di stelle lontane da parte dell’asteroide ha infatti permesso di completare queste informazioni in maniera differente: queste stelle sono infatti scomparse e riapparse molto più rapidamente di quanto ci si sarebbe aspettato da una forma sferoidale, indicando che i due lobi siano molto più sottili del previsto, in particolare per quanto riguarda Ultima, il lobo più grande.

Il confronto tra il primo modello di forma di Ultima Thule e quello più recente. L’area tratteggiata blu indica l’incertezza sui contorni. Credits: NASA/JPL

Molti altri dati ed immagini sono attesi per i prossimi mesi e sicuramente torneremo a parlare di questo esotico oggetto del Sistema Solare esterno.

Fonte: NASA/JPL

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