Astronomia

Sciame delle Eta Aquaridi in arrivo

Tutti conosciamo le meteore Perseidi, i resti della cometa Swift-Tuttle che ogni agosto cerchiamo nei cieli notturni estivi. Quelle stelle cadenti non sono però le uniche a solcare i nostri cieli. Nella notte tra il 5 ed il 6 maggio è il turno delle Eta Aquaridi, i frammenti della cometa di Halley.

Quando una cometa passa vicino al Sole lascia dietro di sé una grande quantità di detriti. Se questa scia va ad intersecare l’orbita terrestre, i frammenti di roccia di cui è costituita entrano in atmosfera e bruciano rapidamente per attrito viscoso portando al cosiddetto fenomeno delle stelle cadentio meteoroidi.

La Terra incontra le scie di detriti di una cometa sempre nello stesso periodo dell’anno e prendono il nome dalla costellazione da cui sembrano provenire. Ad ogni passaggio le comete lasciano una nuova scia di detriti, ricaricando gli sciami meteorici per gli anni a seguire. Le famose stelle cadenti di San Lorenzo sono ad esempio dette Perseidi, perché sembrano provenire dalla costellazione di Perseo, e sembrano essere i frammenti della cometa Swift-Tuttle, passata in perielio (il punto più vicino al Sole) nel 1992, e che vi tornerà nel 2126, rifornendo il materiale per le nostre adorate stelle cadenti.

Le Eta Aquaridi invece si chiamano così perché sembrano essere irradiate dalla luminosa Eta Aquarii, una delle stelle principali della costellazione dell’Acquario. La colpevole di questo sciame meteorico sembra essere la cometa di Halley, il cui ultimo passaggio è avvenuto nel 1986 e che tornerà nei pressi del Sole nel 2061.

Quest’anno le Eta Aquaridi possono arrivare anche a 40 meteoroidi all’ora, visibili in cieli bui da cui sia possibile distinguere la loro luminosità. Mentre saranno quasi allo Zenit nell’emisfero australe, purtroppo dalle nostre latitudini lo sciame resta molto basso sull’orizzonte e quindi non saranno moltissime le stelle ben visibili. Essenziale è avere un cielo sufficientemente buio verso Sud, dove le Eta Aquaridii saranno visibili in una ristretta fascia di tempo prima dell’arrivo della luminosità mattutina.

Fonte: Space.com, UAI

Credits immagine: Noriaki Tanaka on Flickr

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