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La top 5 astronomica del 2019

Il 2019 è stato un anno molto denso per la scienza, ma in particolar modo per l’esplorazione spaziale e le scienze astronomiche. Dalle prime immagini di un buco nero alla prima cometa interstellare, passando per molto altro ancora.

A 50 anni dal primo passo dell’uomo sulla Luna, quel momento che forse più di tutti ha segnato la storia dell’esplorazione spaziale, di passi in avanti ne abbiamo fatti molti. Ma ci sono anni in cui di passi ne facciamo ben più di uno, e il 2019 è sicuramente uno di questi. Ecco una breve lista delle scoperte e degli eventi astronomici che in quest’anno hanno attirato l’attenzione e l’interesse del mondo scientifico e del pubblico.

1 – La prima immagine di un buco nero

Il 10 aprile 2019 il team di ricercatori dell’Event Horizon Telescope ha presentato, durante una conferenza stampa a Bruxelles, il suo risultato rivoluzionario riguardo la ricerca sui buchi neri. La prima vera e propria immagine dell’orizzonte degli eventi di un Buco Nero, accompagnata da 6 articoli scientifici usciti su Astrophysical Journal Letters.

2 – Il flyby più lontano dalla Terra

Il 1 gennaio scorso la sonda NASA New Horizons ha eseguito per la prima volta un flyby su un corpo della fascia di Kuiper, e dai dati ottenuti durante questa operazione possiamo e potremmo ottenere molti risultati di rilevanza scientifica. I dati della sonda sono ancora in download e potrebbero ancora riservarci preziose sorprese scientifiche. Ma l’emozione sta nel fatto stesso di aver visto così da vicino un corpo così lontano. La sonda New Horizons era già stata la prima a visitare da vicino Plutone nell’ormai lontano 2015, e poi ha proseguito per l’asteroide (inizialmente chiamato Ultima Thule, ora ha acquisito il nome ufficiale di Arrokoth).

3 – Una cometa interstellare

8 dicembre: la cometa 2I/Borisov raggiunge il perielio, la minima distanza dal Sole e quella in cui più di tutte la sua superficie si attiva, ingrandendo la chioma e la coda.

L’11 settembre era sul Minor Planet Center l’analisi dei dettagli orbitali della cometa, scoperta pochi giorni prima, a fine agosto. La Borisov non è una cometa come le altre: la sua orbita non è ellittica, e quindi non è chiusa attorno al Sole, il suo moto non è vincolato alla gravità solare. Si tratta di un oggetto interstellare, viene dall’immensità dello spazio che divide il nostro sistema planetario da quello in cui si è originata, nella direzione di Cassiopea, e che la ha espulsa. È il secondo oggetto di questa tipologia scoperto finora. Il primo era ‘Oumuamua, 1I, osservato nel 2017.

4 – Il transito di Mercurio

Il 2019 si è aperto con una bella eclissi totale di Luna a Gennaio, ha proseguito con un’eclisse solare a inizio Luglio e terminerà col transito di Mercurio davanti alla nostra stella. Se le eclissi sono fenomeni relativamente frequenti, i transiti planetari sono più rari. Il prossimo transito di Mercurio, tempo permettendo, sarà osservabile il 13 Novembre 2032, tra 13 anni.

5 – La morte di Opportunity

Non è una scoperta, ma una menzione era d’obbligo, se non altro come premio alla carriera. Era pensato per percorrere 1 km in 90 giorni marziani, ed invece è durato 45 km e 15 anni. Ma nonostante questo il mondo dell’astronautica a febbraio scorso è entrato in lutto: Opportunity è definitivamente perduto.

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