Il pianeta extrasolare abitabile più vicino alla Terra
Si chiama Proxima b ed orbita attorno a Proxima Centauri, la nostra vicina di casa. Scovato da un team europeo usando i telescopi dell’European Southern Observatory, il pianeta roccioso potrebbe rispettare i criteri di abitabilità.
Il 24 agosto è stata annunciata in conferenza stampa internazionale la scoperta del team europeo: attorno a Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema Solare (solo 4,2 anni luce), orbita un pianeta roccioso poco più massiccio della nostra Terra (1,3 masse terrestri).
Sappiamo inoltre che il pianeta orbita attorno alla sua stella in 11,2 giorni al 5% della distanza che la Terra ha dal Sole. Il fatto però che Proxima Centauri sia una nana rossa, e quindi piuttosto fredda, fa sì che questa distanza sia proprio quella adatta per avere l’acqua liquida sulla superficie del pianeta. In realtà, tuttavia, non sappiamo se ci sia dell’acqua sul pianeta: non sappiamo in realtà nemmeno se abbia un’atmosfera ed eventualmente quale sia la sua composizione.
Il metodo usato per rilevare la presenza di questo pianeta è infatti quello delle velocità radiali. Quando due corpi orbitano (in questo caso la stella e il pianeta), lo fanno attorno ad un centro di massa comune. Misurando allora l’effetto Doppler dovuto all’avvicinamento e all’allontanamento della Stella da noi durante il suo moto si possono ricavare informazioni circa il secondo corpo (il pianeta) come la massa minima e la distanza dalla stella.
Ma le buone notizie finiscono qui: l’estrema vicinanza alla stella potrebbe generare una rotazione sincrona, lo stesso tipo di rotazione della Luna rispetto alla Terra, e quindi il pianeta potrebbe mostrare sempre la stessa faccia alla stella madre ottenendo un emisfero completamente illuminato ed uno completamente in ombra. Inoltre anche le tempeste solari potrebbero essere troppo intense a quella piccola distanza.
Ricapitolando: l’aver trovato un pianeta roccioso nella fascia abitabile in una stella così vicina è senz’altro un risultato entusiasmante, ma contenere l’entusiasmo è doveroso: potrebbe non avere atmosfera, e potrebbe comunque non essere abitabile a causa degli effetti dell’eccessiva vicinanza alla stella madre.
Fonti:
ESO: Planet found in habitable zone around nearest star
Media INAF, Proxima b, la “terra gemella” più vicina possibile
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