Planetologia

Farout, il pianeta nano più lontano dal Sole (per ora)

Situato ad una distanza dal Sole circa 100 volte maggiore di quella della Terra, 2018 VG18 ‘Farout’ è a tutti gli effetti l’oggetto più lontano ad oggi noto nel Sistema Solare. La scoperta è avvenuta il 10 novembre 2018 utilizzando il telescopio giapponese Subaru, ed è stata annunciata da parte del Minor Planet Center dell’Unione Astronomica Internazionale.

2018 VG18 è stato soprannominato Farout dal team che lo ha scoperto per sottolineare la grande distanza che separa la sua orbita dal Sole: 120 unità astronomiche, (dove 1 unità astronomica è definita come la distanza media Terra-Sole). Per confronto, il lontanissimo Plutone si trova solamente a 34 unità astronomiche, ed Eris si trova a 96.

La scoperta è avvenuta nell’ambito della campagna di ricerca degli oggetti più lontani del Sistema Solare, che include anche la ricerca del rinomato Planet Nine, il pianeta che ormai da due anni è stato annunciato potrebbe esistere nel Sistema Solare esterno, e la cui presenza ha ricevuto anche diverse conferme sperimentali.

Quello che ha scoperto Farout è lo stesso gruppo di ricerca che aveva scoperto The Goblin (2015 TG387), un oggetto trovato a circa 80 unità astronomiche di distanza e la cui orbita è consistente con la presenza di questo Planet Nine. Nel 2014 era stato il turno di Biden (2012 VP113), ad 84 unità astronomiche ed anch’esso compatibile con Planet Nine.

La luminosità di 2018 VG18 lascia pensare che si tratti di un pianeta nano di circa 500 km di diametro, di forma sferica e dal colore rosato che indicherebbe la presenza di molto ghiaccio. D’altro canto, le caratteristiche orbitali di Farout devono ancora essere ben determinate, e quindi non sappiamo ancora se anche la sua orbita possa essere influenzata dalla presenza di questo nono pianeta.

A causa della sua enorme distanza, 2018 VG18 si muove pochissimo rispetto ai punti di riferimento sullo sfondo, come le stelle lontane che possiamo considerare “fisse” rispetto agli oggetti del Sistema Solare, e questo significa che ci vorranno alcuni anni per avere uno spostamento apprezzabile tanto da poter calcolare i parametri che ne definiscono l’orbita. Si stima infatti che l”anno su Farout duri anche più di 1000 anni terrestri.

Fonte: Carnegie Science
MPC 2018 VG18 page

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