Planetologia

Ultima Thule: i primissimi risultati di New Horizons

New Horizons ha eseguito per la prima volta un flyby su un corpo della fascia di Kuiper, e dai dati ottenuti durante questa operazione possiamo e potremmo ottenere molti risultati di rilevanza scientifica. Le primissime analisi ci offrono una panoramica macroscopica delle caratteristiche di questo asteroide.

Innanzitutto, Ultima Thule è grande circa 33 km ed ha una forma a bilobata. Una struttura di questo tipo si pensa che possa formarsi a seguito dell’avvicinamento a bassa velocità relativa (dove per bassa si intende “minore di quella che ne causerebbe un impatto distruttivo”) dei due lobi formati come corpi separati dalla nube protoplanetaria.

Attorno all’asteroide non sembrano orbitare anelli o satelliti più grandi di 1.5 km. A causa delle limitazioni imposte dalla risoluzione dei dati non possiamo escludere che esistano, ma solo che se esistono sono più piccoli di tale valore. Ma non solo, Ultima Thule sembra essere costituito da sola nuda roccia, senza nessun tipo di atmosfera.

Il colore dell’asteroide, che già dà un’indicazione della sua composizione, è simile a quello di altri corpi simili della fascia di Kuiper analizzati per via telescopica. Inoltre questo colore è condiviso dai due lobi che caratterizzano la forma di Ultima Thule, i quali sembrano sostanzialmente identici in colore.

La trasmissione dei dati da New Horizons a Terra si interromperà per circa una settimana a causa del passaggio della sonda dietro al Sole, e verrà ripresa il 10 gennaio. A quel punto, la sonda impiegherà circa 20 mesi a trasmettere tutti i dati ottenuti, aprendo la strada a risultati di ben più ampio respiro rispetto a questi primi risultati preliminari.

Fonte: NASA New Horizons

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