Popper e la logica della scoperta scientifica
Il Teorema sulla Falsificabilità è uno degli elementi chiave dell’indagine scientifica moderna. La sua origine è legata a Karl Popper, filosofo del ‘900 che ha rivoluzionato il modo con cui ci approcciamo allo studio scientifico della realtà.
Karl Raimund Popper nacque a Vienna nel 1902. Pur non facendone mai parte, si formò a stretto contatto con il circolo di Vienna. Il suo tempo è stato caratterizzato da due totalitarismi opposti, comunista e fascista, ma soprattutto da grandiosi cambiamenti teorici che hanno inciso profondamente sull’immagine della scienza. I suoi studi si sono concentrati su due fronti, quello dei “problemi fondamentali della teoria della conoscenza” e quello della “dottrina del metodo“. Nel 1934 Popper pubblica “Logica della scoperta scientifica“, una evoluzione intellettuale che si può individuare in questa breve dichiarazione:
“Conseguii il mio Matura nel 1922, come privatista, un anno dopo di quel che avrei dovuto, se avessi continuato a scuola. […] Due anni più tardi superai un secondo Matura in un istituto per la formazione degli insegnanti, che mi abilitò all’insegnamento nelle scuole primarie. Sostenni questo esame mentre facevo l’apprendista per diventare un ebanista. […] Proprio all’inizio di questo periodo sviluppai […] le mie idee a proposito della demarcazione tra le teorie scientifiche (come quella di Einstein) e le teorie pseudoscientifiche (come quelle di Marx, Freud e Adler). Mi divenne chiaro che ciò che rende scientifica una teoria, o un asserto, è il suo potere di scartare, o di escludere, il verificarsi di certi eventi possibili […]. Pertanto, più una teoria proibisce, e più ci dice.”
Metodo induttivo o Metodo Deduttivo
Il compito di Popper nella sua opera è quello di analizzare il metodo delle scienze empiriche, ma prima di far ciò è necessario capire che cosa sia il metodo delle scienze empiriche e in base a cosa si può dire che una scienza sia empirica. Nella prima parte dell’opera Popper si vuole opporre a quel punto di vista per cui le scienze empiriche sono caratterizzate dai cosiddetti metodi induttivi. Questi metodi, come viene spiegato nell’opera, procedono da affermazioni singolari, ad esempio i risultati di osservazioni o esperimenti, ad affermazioni universali, come ipotesi o teorie. Secondo Popper qualsiasi conclusione trattata in questo modo si può sempre rivelare falsa, come è riportato da un suo esempio molto celebre:
“Per quanto numerosi siano i casi di cigni bianchi che possiamo aver osservato, ciò non giustifica la conclusione che tutti i cigni sono bianchi.”
La teoria che Popper abbraccerà si oppone radicalmente alla logica induttiva, essa può essere descritta come la teoria del “metodo deduttivo dei controlli“. Nella sua analisi distingue quattro differenti linee lungo le quali è possibile eseguire il controllo di una teoria.
- confronto logico delle conclusioni: si va a controllare la coerenza interna del sistema
- indagine della forma logica della teoria: lo scopo è quello di vedere se la teoria è di carattere empirico o scientifico.
- confronto con le altre teorie per determinare se la teoria in questione costituisca un progresso scientifico
- controllo della teoria condotto mediante le applicazioni empiriche delle conclusioni che si possono derivare.
Secondo Popper un sistema si può definire empirico o scientifico soltanto se può essere controllato tramite l’esperienza, e il filosofo per dimostrare la sua tesi abbraccerà la sua idea di “falsicabilità” di un sistema.
” Da un sistema non esigerò che sia capace di essere valutato in senso positivo una volta per tutte; ma esigerò che la sua forma logica sia tale che possa essere valutato, per mezzo di controlli empirci, in senso negativo: un sistema empirico per essere scientifico deve poter essere confutato dall’esperienza.”
Teoria sulla Falsificabilità di un sistema
Ma cosa intendeva Popper con il concetto di falsicabilità? Il criterio imposto dal filosofo traccia una linea di demarcazione tra Teorie empiriche e Teorie non empirche (proposizioni logico-matematiche e metafisiche). Il fondamento della falsicabilità avviene tra un’asimmetria logica tra la verificabilità e la sua falsificabilità:
“(le asserzioni universali) non possono mai essere derivate da asserzioni singolari, ma possono venire contraddette da asserzioni singolari. Di conseguenza è possibile (…) concludere dalla verità di asserzioni singolari alla falsità di asserzioni universali (Popper, Congetture e Confutazioni).”
Karl Popper in altre parole vuole farci capire che ogni teoria scientifica per quante conferme abbia avuto, non è detto che in futuro non possa essere smentita. la sua indagine si può dire che non si muove dai fatti alla costruzione delle teorie, ma dalle teorie al loro controllo mediante fatti. il suo metodo si muove da una formulazione di ipotesi che seguono il controllo empirico mediante deduzione di fatti d’esperienza espressi in “asserzioni basi”. Se le asserzioni di base non risultano in accordo con l’esperienza la teoria è falsificata, se invece l’accordo sussiste la teoria viene assunta soltanto provvisoriamente come vera, poichè in realtà per Popper può venir sempre confutata in futuro come abbiamo detto in precedenza.
“Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l’unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere.”
Nel 1965 la Regina Elisabetta ha conferito il titolo di Baronetto a Karl Popper, nel 1976 venne ammesso all’interno della Royal Society. Il filosofo si è ritirato dall’insegnamento nel 1969, ma continuò a svolgere la sua attività di intellettuale fino all’anno della sua morte, avvenuta nel 1994.
Bibliografia :
“Logica della scoperta scientifica” K.Popper Traduzione di “Mario Trinchero”, Premessa di “Giulio Giorello” Editore : “Piccola Biblioteca Einaudi”