Recensioni

Un anno a Marte Bianco, nel cuore dell’Antartide

Ogni anno, tredici persone si isolano tra i ghiacci antartici, sfidando il freddo, la solitudine e il buio in nome della scienza. Attraverso il suo libro Marte Bianco, Marco Buttu ci accompagna in questo mondo fuori dal mondo, tra ghiacci, scienza e contemplazione.

La stazione italo-francese di Concordia è situata a 3000 metri sull’altipiano antartico, dove la temperatura può facilmente scendere al di sotto dei -80°C e dove il buio dura alcuni mesi ogni anno.

Proprio in queste condizioni si trovano i cosiddetti winterover, persone accuratamente selezionate per vivere isolate dal mondo per un intero anno, mantenere la stazione e condurre gli esperimenti scientifici degli ambiti più disparati. E proprio in questo mondo fuori dal mondo, glaciale e assurdo, ci porta Marco Buttu con il suo racconto Marte Bianco per Lswr Edizioni.

Marte Bianco è un viaggio a Concordia, che narra degli esperimenti che vi si conducono, delle strategie che l’umanità ha messo in atto per sopravvivere in un mondo così inospitale, della vita a volte straziante dei lunghi mesi di buio dell’inverno antartico.

Ma è anche e soprattutto un viaggio alla scoperta dei limiti umani, un invito a superarli per raggiungere un livello di consapevolezza maggiore di sé e del proprio posto nell’Universo, della meraviglia che ci circonda e che spesso notiamo solo di sfuggita.

E a proposito di meraviglia, se le parole non dovessero bastare per descrivere quella dei paesaggi antartici, Marte Bianco è anche un’incredibile avventura fotografica. Le immagini, che si possono apprezzare grazie al formato del libro (un formato che ricorda quello dei book fotografici, per capirci), sono parte integrante ed essenziale del racconto, perché narrano la bellezza, la contemplazione, lo stupore di un’alba dopo mesi di buio glaciale.

“Per fortuna, dopo qualche giorno dalla partenza dell’ultimo aereo la nostalgia lasciò lo spazio alla curiosità di ammirare il primo tramonto, e alla consapevolezza di quanto fossi fortunato a essere una delle persone più isolate al mondo e a vivere in un posto così particolare, dove non circolano soldi, non c’è un carcere, non ci sono virus né altre specie viventi, non ci sono rumori ma luce per tre mesi di fila e buio per altrettanti, dove le temperature scendono sotto i -80°C e si fatica a respirare. Questa consapevolezza era fantastica, perché colorava la realtà di sfumature che non avrei potuto apprezzare altrove e fondeva in un tutt’uno pensieri mistici e scientifici, ampliando la visione dell’enorme mistero di cui facciamo parte.”

Marte Bianco oscilla tra la razionalità, il racconto puramente divulgativo degli esperimenti e della vita a Concordia, e i dilemmi spirituali dell’autore, la ricerca irrequieta e profonda allo stesso tempo di risposte alle domande esistenziali.

Un libro consigliato a chiunque desideri compiere un viaggio fuori dal comune tra scienza, ghiacci e contemplazione meditativa.

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